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Wednesday

Paolo Nutini, promessa del rock a vent'anni

«E pensare che quelli del Celtic di Glasgow, la mia squadra del cuore, mi hanno chiesto un anno fa di fare un provino per loro» ha raccontato Paolo Nutini, 20 anni, stella emergente del cantautorato pop-rock d’autore britannico, ai vertici delle classifiche in patria grazie al sorprendente cd di debutto These streets. «La proposta mi ha lusingato, ma ho declinato l’invito. Sono più bravo a cantare».
Scozzese dalle chiare origini italiane («mio bisnonno viene da Barga, in provincia di Lucca, e in Toscana sono sempre venuto in vacanza con i miei»), Nutini possiede una voce simil-blues che graffia, suona spontaneo e credibile, anche dal vivo (e chi l’ha visto nell’ottobre scorso al Rainbow lo può testimoniare!), e ha un sogno: «Scrivere canzoni belle come quelle di Jeff Buckley, il mio idolo. Un angelo...».
A supervisionare l’album di esordio, che scorre via liscio come l’olio e nel quale racconta con sincero trasporto gioie e dolori della gente comune, c’è un produttore prestigioso come Ken Nelson. L’uomo, in «cabina di regia» con i Coldplay e i Kings of Convenience, ha scoperto in modo davvero originale il bel Paolo, che prima di suonare lavorava nel negozio di fish ’n’ chips dei genitori.
Nel 2003, si doveva tenere a Glasgow un concerto del vincitore dell’edizione britannica di «Amici».
Dato che il cantante era in forte ritardo, la gente cominciò a urlare e fischiare. Il deejay di una radio locale, per tenere buono il pubblico, improvvisò un quiz, proclamando che chi avesse indovinato sarebbe potuto salire sul palco per cantare due pezzi. Tra la folla c’era anche Paolo Nutini con la ragazza dell’epoca. Partecipò al gioco su insistenza di lei, pensando «neanche morto salirò su quel palco». Invece, il destino fece il suo corso, il ragazzo salì e cantò. Il pubblico si dimenticò del povero divo in ritardo, Ken Nelson si fece avanti e gli allungò il suo biglietto da visita. Un paio di brani di Nutini finirono su Internet e grazie al passaparola risultarono subito scaricatissimi. Il successo arrivò da lì a poco.
Luca Testoni, da www.ilgiornale.it

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